Cinema

Se solo fossi un orso

  • Questo articolo è stato pubblicato sulla rivista Ciak nel mese di marzo 2024.

LA STORIA — Ulan Bator: Ulzii (Battsooj Uurtsaikh) vive con la madre, due fratelli minori e una sorellina in una yurta (tenda tradizionale delle steppe) nella periferia estrema della capitale della Mongolia. Orfano di padre, intelligentissimo e portato per la fisica, il giovane protagonista, orgoglioso e tenace, lotta contro la povertà per affermarsi e badare alla
sua famiglia, in un mondo oscillante tra una più che presente dimensione premoderna e il bisogno di innovazione.


L’OPINIONE — Presentata a Cannes nella sezione Un Certain Regard nel 2023, l’opera prima della regista Zoljargal Purevdash (1990) dimostra già una coscienza narrativa sicura che ha il merito di aprire una finestra su un paese inedito per gli spettatori europei. La Purevdash riesce nei suoi intenti di descrizione psicologica e sociale costruendo il film con forti dicotomie tra yurte e città, scuola e famiglia, legalità ed illegalità, passato nomade e presente sedentario, lasciando aperta una prospettiva in più verso l’esterno, nel mondo globalizzato. La caratterizzazione dei personaggi è aiutata dal passo meticoloso, paziente e costante delle immagini, con uguale attenzione alla parte strettamente narrativa quanto ai tempi morti dell’intreccio, in cui si mostra la solitudine di Ulzii spesso isolato nel fotogramma. È un
film lento ed equilibrato, in piena sintonia con l’ambiente descritto, le dinamiche, le credenze
e i costumi mostrati.


SE VI È PIACIUTO GUARDATE ANCHE… A Ciambra (2017) di Jonas Carpignano, film che ha moltissimo in comune con Se solo fossi un orso per il modo in cui descrive la crescita attraverso i passaggi del protagonista tra un mondo e l’altro, saltando tra gli spazi della sua comunità rom, quelli degli immigrati africani e quelli degli italiani. Entrambi i film, distantissimi per le culture rappresentate, mostrano attentamente l’oscillazione dei personaggi principali tra la delinquenza e l’armonia con il mondo circostante; inoltre, presentano ambedue delle scene oniriche in cui si ritorna ai passati nomadi dei loro popoli.

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